Recensione del corso di Fabio A.P. Furlani – La psicoterapia delle dimensioni delle parti del Sé nella terapia cognitivo costruttivista relazionale

La psicoterapia delle dimensioni delle parti del Sé nella terapia cognitivo costruttivista relazionale

 

A giugno ho avuto la fortuna di partecipare al corso “La psicoterapia delle dimensioni delle parti del Sé nella terapia cognitivo costruttivista relazionale” tenuto dal Dottor Fabio Furlani, presso la sede CTC di Milano.

Un’esperienza unica a cui mi sono accostata con curiosità e tanta voglia di fare mio un metodo capace di valorizzare la complessità della persona.

Nel corso delle quattro intense giornate formative, il docente ha generosamente condiviso la sua ampia conoscenza teorica e la sua solida competenza frutto di una lunga esperienza clinica. Sin dal primo giorno si è respirato un clima di appassionata condivisione e arricchente scambio dialogico. 

Il docente si è cimentato in un’impresa alquanto ardua: riuscire a trasmettere un saper fare complesso e, al contempo, condurre i partecipanti a esplorare il proprio funzionamento dimensionale. 

Dopo un’ iniziale e densa rassegna teorica dei maggiori esperti, condotta con mirabile chiarezza espositiva, il docente ci ha accompagnato a saggiare da vicino il lavoro sulle parti mediante la condivisione di  trascritti e registrazioni di sedute. 

La modalità di trasmissione del sapere adottata da Furlani ha reso unica la proposta formativa: l’attenzione nei confronti del gruppo e di ciascun partecipante, unita alla generosa disponibilità a condividere il frutto del suo lavoro, ha fatto si che si creasse un’atmosfera riecheggiante l’andare a bottega da un mastro esperto capace di trasmettere modo di accostarsi all’altro che esula dal determinismo diagnostico, gettando luce sulle parti costituenti la personalità di ognuno di noi. Furlani ha generosamente aperto le porte della sua stanza di terapia, luogo d’incontro tra le parti del paziente e quelle del terapeuta, dove i vari aspetti del sé non sono qualcosa di prestabilito, ma metafore che permettono di leggere quello che accade nella relazione. Una potente dinamica formativa che ha richiesto una grande attenzione al nostro clima interiore per leggere al meglio le parti attivatisi in noi nell’intreccio relazionale con le parti del paziente stesso.

La discussione in gruppo, in un’atmosfera agiudicante e di ascolto attento e partecipe, ha reso ancor più stimolante l’interfacciarsi con un saper fare complesso che richiede aver ben presenti mappe differenti e di riuscire a sovrapporle o di passare da una all’altra nella relazione terapeutica. Ogni partecipante ha avuto modo di condividere aspetti di sé e della propria esperienza generando un dinamico e perturbante scambio relazionale. 

Di grande impatto sono stati i momenti dedicati alle esercitazioni, dove la modalità esperienziale ha reso possibile un coinvolgimento personale sia nei panni di paziente che in quelli di terapeuta, in grado di sollecitare simultaneamente sia la capacità di decentramento sia quella di autoosservazione. Poter agire e analizzare le proprie diverse parti ha reso ancor più prezioso e autentico il lavoro condotto. Molte sono state le emozioni, i pensieri, le parti che si sono attivate in me grazie alla sapiente capacità conduttiva del formatore, entro un clima rispettoso delle parti di ognuno. 

In ultimo, lo spazio riservato alla condivisione di casi clinici ha dato la possibilità di comprendere ancor meglio cosa significa decostruire per lasciare ricostruire, allargando e dando profondità alle dimensioni del paziente. Un’opportunità conoscitiva d’eccezione, che mi auguro possa essere replicata, perché di forte efficacia terapeutica, oltre che di grande rilevanza per il terapeuta stesso. Conoscersi sempre più, per aver cura della relazione terapeutica in modo sempre più efficace e rispettoso della moltitudine di sé relazionali emergenti nell’incontro con l’altro, questi sono gli ingredienti fondanti della terapia.

 

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