Nella giornata di sabato 18 maggio si è tenuto il SITCC-Day che quest’anno ha ospitato la quarta edizione del Premio “Maestro del Cognitivismo”, un riconoscimento volto a celebrare gli eccellenti contributi nel campo del cognitivismo italiano, come quelli di Gianni Liotti, Vittorio Guidano e Mario Reda, già vincitori degli anni passati.
Quest’anno il premio è stato assegnato a Giorgio Rezzonico, ex-presidente e didatta SITCC, che, durante la sua carriera in Italia e in Svizzera, ha introdotto importanti innovazioni nel mondo della psicoterapia cognitiva.
Sono Rita Ardito, ex allieva e collaboratrice, e il collega Antonio Fenelli che, durante la giornata di sabato, hanno ricordato non solo il contributo professionale di questo grande Maestro, ma anche la passione, l’impegno e l’ironia che lo hanno reso tanto celebre nel suo lavoro quanto amato da tutti coloro che lo hanno seguito in questi anni.
Nato a Lugano e laureato a Milano in Medicina e Chirurgia, Giorgio Rezzonico sceglie di intraprendere il percorso per diventare psicoterapeuta; dal 1977 inizia a lavorare, all’Ospedale Psichiatrico di Mendrisio, di cui diventerà direttore. Qui, nello stesso periodo in cui Franco Basaglia poneva le basi della legge che avrebbe portato alla chiusura dei manicomi italiani, Giorgio Rezzonico iniziava già a promuovere il concetto di de-istituzionalizzazione, proponendo progetti di residenzialità assistita e ridisegnando il potere del farmaco grazie all’introduzione del placebo, prediligendo una terapia basata sul logos, in un contesto che dava importanza solo allo iatros.
In Italia, già professore ordinario di Psicologia Clinica, diventa Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca.
Nel 1992 fonda, insieme al collega e amico Bruno G. Bara, il Centro Terapia Cognitiva di Como, proponendo una nuova modalità di formazione in psicoterapia, focalizzata sull’aumento della consapevolezza del terapeuta e sulle modalità relazionali in gioco con il paziente. Nel 1997 dà inizio alla pubblicazione dei Quaderni di Psicoterapia Cognitiva, la rivista della SITCC, di cui è stato fatto dono al Maestro la copia del primo numero firmata dai partecipanti all’evento.
Sia nella clinica, sia nell’insegnamento, Giorgio Rezzonico ha sempre mantenuto un approccio fortemente orientato alla relazione, teso alla comprensione non giudicante della persona e mosso da una genuina curiosità verso la sua storia e la sua modalità di costruzione della realtà.
I suoi ex-studenti, oggi colleghi e collaboratori, lo definiscono un innovatore e un Maestro gentile, che ha sempre incoraggiato i suoi allievi a incuriosirsi verso l’altro, a crescere, studiare, e soprattutto “fare”; tra tutti, l’esempio di Christine Meier a cui instancabilmente ripeteva: “Devi fare ricerca, fare il dottorato, devi scrivere e fare.”
La giornata è proseguita con la tavola rotonda dal titolo “Sogni, immaginazione e psicoterapia”, un tema suggerito proprio da Giorgio Rezzonico, tra i primi ad approfondire le potenzialità dell’utilizzo del materiale onirico come supporto alla raccolta di informazioni nel colloquio clinico e strumento per far comprendere al paziente la propria modalità di funzionamento. La tavola rotonda si è aperta con un’introduzione di Saverio Ruberti e Stefania Fadda, che hanno presentato e moderato i contributi successivi.
Laura Belloni Sonzogni ha raccontato come viene utilizzato l’incubo nella pratica clinica in un gruppo di donne con diagnosi di PTSD. A seguire, Maurizio Gorgoni ha illustrato i contributi che le neuroscienze hanno dato alla comprensione del funzionamento cerebrale durante l’attività onirica.
Successivamente, Daniela Merigliano ha descritto l’utilizzo dei sogni in seduta secondo la prospettiva post-razionalista, caratterizzandoli per ognuna delle organizzazioni di significato personale. Per concludere, Paolo Migone ha fornito un excursus sul ruolo del sogno nella psicoanalisi contemporanea.
Di Claudia Rubis, Erika Raggi, Eleonora Moro, Elisabetta Fasiello, Anna Messina