Corso di Psicodiagnostica avanzata | La valutazione della personalità orientata alla strategia terapeutica

CORSO DI PSICODIAGNOSTICA AVANZATA
La valutazione della personalità orientata alla strategia terapeutica

Il 16-17 maggio e l’11-12 luglio a Milano, un corso di Psicodiagnostica Avanzata dedicato alla comprensione e valutazione della personalità, per definire strategie terapeutiche efficaci a breve e lungo termine.

Apertura iscrizioni dal 1 Marzo.
Assicurati un posto in aula. I posti sono limitati agli allievi psicoterapeuti
del 3° e 4° anno e ai medici!
Non perdertelo.

Data

16-17 Maggio | 11-12 Luglio
via Monti 25, Milano

La personalità consiste in un peculiare modo di pensare, sentire e agire con cui la persona rende coerente e prevedibile la sua esperienza di sé nel mondo. La sua funzionalità principale è stabilizzare i nuclei emotivi e tematici basici, in particolare quelli critici, che strutturano l’identità personale nella sua continuità.

La valutazione della personalità è una delle più importanti variabili dell’intervento terapeutico nei suoi aspetti tattici a breve termine e strategici a lungo termine. Un approccio clinico tratto-sintonico e condotto in “zona di sviluppo prossimale” alla processualità del paziente è la quintessenza della strategia terapeutica.

La natura dell’intervento deve essere il più possibile parallela alla natura del paziente. Valutare la personalità consente anzitutto di identificare rapidamente i nuclei emotivi e narrativi identitari del paziente, per poi orientare la relazione terapeutica nella consapevolezza via via sempre più condivisa degli schemi emotivi prototipici che lo muovono. Il percorso parte dai primi precoci agìti ed enactments del paziente, attraversa livelli progressivi di autosservazione, autoriferimento e integrazione fino a giungere alla padronanza e alla consapevolezza condivisa, mentalizzazione e co-costruzione di significati. Un sentire urgente, sintomatico, soverchiante e concreto viene progressivamente internalizzato, entrando nel campo di coscienza e nella padronanza e libertà del paziente, per poi essere declinato nella narrativa e storia personale fino al recupero del senso, del valore e dell’unicità dell’identità e della coerenza interna.
Si riattivano così le potenzialità e le risorse adattive che ciascuna personalità possiede e si evitano inefficaci o iatrogeni tentativi di modificarne precocemente la struttura provocando risposte difensive disadattive.
Alla tradizionale attenzione costruttivista della lettura di Sé del terapeuta, dove si pone l’accento sulle risonanze emotive interne del terapeuta, viene affiancata una lettura clinica e personologica del paziente, nella sua struttura e nel suo funzionamento.

Il test garantisce in questo uno “sguardo terzo”, maggiormente standardizzato e obiettivo, in linea con le richieste scientifiche e deontologiche della clinica moderna, anche a tutela del terapeuta, ma allo stesso tempo garantisce uno sguardo veramente prossimo al paziente e al suo sentire.
Nel test carta e matita, infatti, emerge null’altro che ciò che il paziente pensa e sente di Sé, il suo mondo interno e l’immagine di sé per come lui stesso la vive, ottemperando appieno, in questo modo, il mandato epistemologico costruttivista. Non è una lettura proiettiva che scavalca l’intenzionalità del paziente con una presunta competenza neutra e obiettiva; non si lavora sul paziente ma con il paziente, sempre libero di ri-significare, integrare o distanziare, accogliere o riformulare ciò che lui stesso ha rivelato di Sé.
Lo scopo qui non è tanto quello di vedere la “realtà” del paziente, quanto piuttosto l’ingranarsi di due soggettività, nell’unicità dell’incontro. In sede di supervisione, ad esempio, questo consente di tenere conto di entrambe le prospettive: quella del paziente e quella del terapeuta. Successivamente, sempre in linea con la processualità costruttivista, questo “sguardo terzo” diventa oggetto condiviso e co-costruito, disponibile allo sguardo e alla significazione consapevole della diade terapeutica, favorendo da un lato una conoscenza di sé e riappropriazione delle proprie tonalità emotive basiche, ma contemporaneamente promuovendo un distanziamento critico, una auto-osservazione e mentalizzazione delle proprie caratteristiche e peculiarità.

Il Millon Clinical Multiaxial Inventory III (MCMI III), in particolare, è un questionario clinico di personalità con oltre 700 studi empirici di validazione, basato sul Modello Triassiale di Theodore Millon. Seguendo questo modello, relativamente semplice, euristico e molto efficace in termini di rapporto costi-benefici, si riescono a delineare i principali prototipi di personalità, dal tratto allo stile al disturbo. I vari pattern verranno descritti, dalla normalità alla patologia, attraverso una logica dimensionale a diversi livelli di funzionamento e di compromissione, anche in riferimento alla Level of Personality Functioning Scale del Modello Alternativo del DSM5 e al modello sui livelli di funzionamento della Coscienza.

Scopo del corso è portare i partecipanti ad acquisire concretamente la capacità operativa per effettuare una valutazione della personalità del paziente e da qui impostare la direzionalità della strategia terapeutica.
Nel primo weekend verranno trasmessi gli strumenti e le competenze necessarie per raggiungere questo obiettivo, che verrà consolidato durante il secondo weekend formativo anche mediante la supervisione di casi clinici dei partecipanti e con esercitazioni cliniche in aula.

Il corso ha ottenuto 41,6 crediti ECM. Davide Armanino è Psicologo-Psicoterapeuta. Didatta e Supervisore del Centro Terapia Cognitiva di Como e Milano e della Scuola Torinese di Psicoterapia Cognitiva. Dirige il Gruppo Studi Personalità e Coscienza di Torino ed è membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Carlo Perris di “Villa Ratti”.
È esperto in diagnosi e terapia dei disturbi di personalità e autore di diverse pubblicazioni inerenti la personalità, la dissociazione e il trattamento del paziente grave.

 

Scheda di Iscrizione 

Visualizza la privacy policy