Albi Illustrati e Psicoterapia: La Costruzione della Relazione Terapeutica
Recensione del corso del 13 Maggio 2023. Di Camilla Giacomini - 14/6/2023
L’Utilizzo degli Albi Illustrati in Psicoterapia: La Costruzione della Relazione Terapeutica
Di Camilla Giacomini
AI Età Evolutiva, AI Terapia Genitoriale
Sabato 13.05 si è tenuto “Albi Illustrati e Psicoterapia: La Costruzione della Relazione Terapeutica”, primo corso di formazione in presenza organizzato dai Laboratori Scientifico Culturali del CTC.
Un’esperienza da me tanto attesa e fortemente voluta dagli stessi docenti: la dott.ssa Isabella Cardani, responsabile dell’Area di Interesse Età evolutiva, Marta Rizzi, responsabile dell’Area di Interesse Terapia genitoriale e l’ideatore dei Laboratori, il dottor Fabio Furlani.
In apertura ci accoglie la presentazione di Fabio Furlani, che, come solo lui sa fare, con il suo garbato spessore clinico, inscrive l’utilizzo di questo particolare strumento, all’interno di una forte e chiara epistemologia costruttivista, entro cui l’albo diventa un’efficace modalità per esplorare e comprendere i significati personali del paziente. Il potere della relazione viene ribadito dall’invito iniziale a porre un’attenzione di riguardo su noi stessi, su come risuona in noi avvicinarsi e utilizzare un tramite poco usuale come quello presentato.
Gli albi non sono libretti per bambini, come i pregiudizi degli inesperti, ma uno spazio sospeso in cui incontrarsi con il paziente in funzione della propria individualità e della propria soggettività.
Presenta così la prima parte la dott.ssa Marta Rizzi, psicoterapeuta dalla spiccata vena creativa e grande esperta e appassionata di albi illustrati.
Ho conosciuto Marta nel 2020, grazie alla fondazione dei Laboratori di CTC, e ogni volta che la sento parlare di albi e terapia, ne rimango sempre ammaliata. La maestria con cui utilizza un prodotto editoriale così complesso e, a mio avviso, spesso a rischio di banalizzazione, è la prova di come un terapeuta attento all’altro e a sé, possa utilizzare strumenti innovativi per condurre il paziente a un’esplorazione condivisa del mondo interno in modo rispettoso e sicuro.
Marta, sin dall’introduzione ci invita e esplorare l’albo, andando oltre alla sua apparente semplicità, guidandoci sapientemente entro un mondo senza età e ricco di possibilità.
Leggere insieme un albo illustrato, scelto appositamente per quella specifica persona è un’esperienza relazionale potente, in grado di muovere emozioni e condurre il paziente a entrare in contatto con vissuti anche temuti, entro uno spazio sicuro, garantito dall’attenzione del terapeuta.
Marta Rizzi ci tiene a sottolineare che l’albo per essere uno strumento terapeutico efficace deve essere utilizzato in modo consapevole, strutturato, curioso e senza aspettative.
Uno dei valori aggiunti dell’albo risiede nell’avere un linguaggio accessibile a ogni età e nell’essere in grado di consentire agevolmente l’immedesimazione senza alcun intento educativo o moralizzante. Inoltre può essere di grande aiuto quando il paziente fatica a entrare in contatto con le proprie emozioni poiché fornisce la possibilità di sperimentarle e condividerle da una distanza di sicurezza e soprattutto non da solo.
Il terapeuta è lì con lui, legge per lui, lo accompagna in un breve, ma intenso viaggio dove immagini e parole diventano stimoli che invitano a esplorare la propria interiorità.
Si viene a creare un contesto sicuro e senza giudizio in cui il terapeuta non anticipa, ne forza una particolare lettura, ma sostiene la curiosità del paziente e la possibile costruzione di significati, entrando in contatto con l’emotività in punta di piedi.
Ho trovato illuminante l’invito di Marta a stare attenti ai rischi in cui si può incorrere nell’utilizzo di uno strumento così apparentemente semplice, ma profondamente complesso. Come più volte ribadito, l’albo non offre una soluzione magica, non deve essere una forzatura, ma va proposto avendo chiaro il bisogno dell’altro e l’intento per cui lo proponiamo. Come strumento va calibrato sul singolo paziente, non è per tutti e inoltre, la sua scelta va ben ponderata in base alle finalità terapeutiche condivise.
A volte può essere utile per aiutare ad andare oltre a una lettura troppo rigida del paziente, per ampliare i significati cogliendo nuove prospettive, per aiutarlo a sostare con l’altro entro una condivisione emotiva e non razionalizzante di ciò che prova, come brillantemente racconta Fabio Furlani portando una sua personale esperienza clinica.
L’albo ci può venire in soccorso anche in situazioni di stallo, in cui il paziente ha bisogno di stimoli altri per aprire nuovi sentieri esplorativi.
Nella scelta dell’albo, Marta, ci invita ad ascoltarci per comprendere come risuona in noi quella specifica storia. Ci sono albi che possono muovere potentemente la nostra emotività e diventare ostacolo alla nostra capacità di guidare l’altro nell’esplorazione della propria. Pertanto, è importante saper selezionare i titoli che si possono sfogliare senza fatica e con disinvoltura per creare uno spazio terapeutico sicuro e rispettoso di sé e dell’altro.
La prima parte del corso termina con Marta che espone, attraverso anche chiare esemplificazioni cliniche, l’utilizzo dell’albo in terapia genitoriale, dove può diventare estremamente utile a perseguire due finalità, a seconda dell’obiettivo terapeutico: aiutare il genitore a entrare nel mondo del bambino vestendo i suoi panni, o fornire la possibilità di riflettere sul proprio modo di essere genitori, riconoscendo fatiche ed opportunità, limiti e risorse. L’albo, come testimonia la docente, può essere utilizzato anche con gli adulti con efficaci risultati. Emozionante la lettura de “La bambina e l’armatura” e di come la terapeuta l’abbia utilizzato entro il setting terapeutico.
Il pomeriggio è dedicato a “mettere le mani in pasta”, i partecipanti al corso, divisi in gruppi, a partire dall’interesse per gli adulti, adolescenti, bambini e genitori, sono invitati a simulare l’utilizzo dell’albo entro il setting terapeutico. Personalmente, l’ho trovato un momento altamente formativo ed emozionante. Cimentarsi in un esercizio esperienziale, insieme a colleghi, curiosi e appassionati, è stata davvero un’opportunità stimolante e arricchente.
Le condivisioni che sono sorte nella parte conclusiva, in cui ogni gruppo ha raccontato agli altri la propria esperienza, ha avviato un confronto pieno di spunti di riflessione.
A conclusione di questa intensa giornata, sono uscita con il fortissimo desiderio di continuare ad approfondire la conoscenza dell’affascinante mondo degli albi e del loro altissimo valore terapeutico, auspicando di partecipare ad altre occasioni formative organizzate dai Laboratori.
Camilla Giacomini
AI Età Evolutiva
AI Terapia Genitoriale
CONTATTI: laboratorictc@gmail.com
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